In questa lezione imparerai a leggere le note alterate, che sul pianoforte corrispondono ai tasti neri
Le note che indichiamo sul pentagramma corrispondono ai tasti bianchi del pianoforte: ma come facciamo per indicare suoni che corrispondono ai tasti neri? Per quello ci sono le “alterazioni”. Vediamo come funzionano!
Prima di tutto una regola generale: le alterazioni si scrivono sempre prima della nota a cui si riferiscono e esattamente sulla riga o sullo spazio della nota.

Seconda informazione importante: definiamo con il termine “semitono” la distanza più piccola tra due suoni. Sul pianoforte un semitono è la distanza tra due tasti vicini ad esempio un tasto bianco e il tasto nero immediatamente vicino, o tra due tasti bianchi tra i quali non c’è un tasto nero (ad esempio il mi e il fa, o il si e il do).
Il diesis (#)
Questo segno ha la forma di un cancelletto (o “hashtag”).
Il segno diesis posto davanti a una nota alza il suono di un semitono.
Nella maggior parte dei casi quindi indica che dobbiamo suonare il tasto nero immediatamente a destra: quindi, se troviamo un do # suoniamo il primo dei due tasti neri vicini.
Il bemolle (b)
Questo segno ha la forma di una “b” (come “bemolle”)
Il segno bemolle posto davanti a una nota abbassa il suono di un semitono.
Nella maggior parte dei casi quindi indica che dobbiamo suonare il tasto nero immediatamente a sinistra: quindi, se troviamo un mi b suoniamo il secondo dei due tasti neri vicini.
Esercizio
Suona queste note con i diesis

Suona queste note con i bemolli

Adesso suona questa sequeza di note: alcune hanno il diesis, altre il bemolli: attenzione a non fare confusione!

Il bequadro
Il bequadro è un segno speciale che annulla l’effetto di un diesis o di un bemolle: ne parliamo meglio nella prossima lezione!