5.1 Le alterazioni - prima parte

Alla scoperta di diesis, bemolle e bequadro

In questa lezione imparerai a leggere le note alterate, che sul pianoforte corrispondono ai tasti neri


Le note che indichiamo sul pentagramma corrispondono ai tasti bianchi del pianoforte: ma come facciamo per indicare suoni che corrispondono ai tasti neri? Per quello ci sono le “alterazioni”. Vediamo come funzionano!

Prima di tutto una regola generale: le alterazioni si scrivono sempre prima della nota a cui si riferiscono e esattamente sulla riga o sullo spazio della nota.

calligrafia musicale

Seconda informazione importante: definiamo con il termine “semitono” la distanza più piccola tra due suoni. Sul pianoforte un semitono è la distanza tra due tasti vicini ad esempio un tasto bianco e il tasto nero immediatamente vicino, o tra due tasti bianchi tra i quali non c’è un tasto nero (ad esempio il mi e il fa, o il si e il do).

Il diesis (#)

Questo segno ha la forma di un cancelletto (o “hashtag”).

Il segno diesis posto davanti a una nota alza il suono di un semitono.

Nella maggior parte dei casi quindi indica che dobbiamo suonare il tasto nero immediatamente a destra: quindi, se troviamo un do # suoniamo il primo dei due tasti neri vicini.

Il bemolle (b)

Questo segno ha la forma di una “b” (come “bemolle”)

Il segno bemolle posto davanti a una nota abbassa il suono di un semitono.

Nella maggior parte dei casi quindi indica che dobbiamo suonare il tasto nero immediatamente a sinistra: quindi, se troviamo un mi b suoniamo il secondo dei due tasti neri vicini.

Esercizio

Suona queste note con i diesis


Suona queste note con i bemolli


Adesso suona questa sequeza di note: alcune hanno il diesis, altre il bemolli: attenzione a non fare confusione!

Il bequadro

Il bequadro è un segno speciale che annulla l’effetto di un diesis o di un bemolle: ne parliamo meglio nella prossima lezione!