Un piccolo ripasso…
Il ritmo di base di una musica dipende prima di tutto dagli accenti, ovvero ogni quante pulsazioni abbiamo un accento più forte: molto semplicemente, sappiamo che ci sono musiche
- in 2/4, in cui ci sono due pulsazioni per battuta, la prima delle quali con un accento più forte;
- in 3/4 in cui ci sono tre pulsazioni, la prima delle quali con un accento più forte
- in 4/4 in cui ci sono quattro pulsazioni per battuta, la prima più forte, la terza intermedia, e la seconda e la quarta piano.
Si parla rispettivamente di ritmo binario, ritmo ternario, e ritmo quaternario.
Ogni pulsazione o battito da un quarto è formato da due ottavi: le pulsazioni vengono divise “semplicemente” in due parti uguali. Ma esistono musiche in cui le pulsazioni hanno al loro interno tre suoni uguali, come se in tutto il brano ci fossero delle terzine. In questo caso si dice che la pulsazione è “composta” (in opposizione a “semplice”) e il tempo in chiave può essere
- 6/8 nel caso del tempo binario composto
- 9/8 nel caso di tempo ternario composto
- 12/8 nel caso del tempo quaternario composto
Ovviamente per solfeggiare questi ritmi dobbiamo cambiare il modo di muovere la mano: non bastano il movimento “giù-su” che facciamo per il 2/4, i 3/4 e i 4/4, ma dovremo fare un movimento in tre parti, con un battere e due levare.
