4.06 Il classicismo - parte prima

La forma sonata e Mozart

Mozart

Il periodo classico va più o meno dal 1750-1760 al 1820-1830. Non c’è quasi mai una data precisa a sancire l’inizio o la fine di un periodo artistico: piuttosto, le date vengono fissate “a posteriori” dagli storici dell’arte o della musica che riconoscono che una certa tendenza e un gusto diverso si stanno affermando, soppiantando il periodo precedente.

Già nei primi decenni del 1700 il gusto aveva cominciato a cambiare, e si era affermata una voglia di maggiore semplicità rispetto alla complessità della musica barocca: chiamiamo questo periodo “stile galante” (circa dal 1730 al 1760). Lo stile galante aveva ricercato una musica pura, con molti meno ornamenti, limitando l’uso e l’importanza della polifonia, con al contrario un ritorno alla supremazia della melodia. In definitiva era stata una reazione alla musica barocca. In più, si era diffusa l’esigenza di una musica che anche attraverso i cambiamenti di volume sapesse tradurre meglio tutte le sfumature della sensibilità umana: non è un caso che in questi decenni il pianoforte, da strumento sperimentale costruito nel laboratorio di un cembalaro italiano, cominci a diffondersi in Europa e ad essere sempre più perfezionato.

Lo stile classico è in continuità con lo stile galante: questo periodo artistico, che si sviluppa principalmente a Vienna e i cui maggiori esponenti sono Haydn, Mozart e Beethoven, presenta caratteri analoghi a quelli del neoclassicismo nelle arti figurative, quali la ricerca della linearità e il gusto delle simmetrie. Un tipico esempio è l’uso dello schema formale noto come forma-sonata, particolare struttura basata sulla dialettica tra due temi e articolata in tre parti (da qui il nome bitematica tripartita): esposizione, sviluppo e ripresa. La forma-sonata caratterizza praticamente sempre il primo movimento di moltissime composizioni in più movimenti, come Sonate, Sonatine, Sinfonie, Concerti, Trii, Quartetti.

Mozart, vissuto tra il 1756 e il 1791, iniziò a comporre molto presto: i suoi primi pezzi per pianoforte li scrisse addirittura a 5 anni! Il famoso Quaderno Musicale Londinese, scritto durante uno dei tanti viaggi che fece per l’Europa accompagnato dal padre, contiene Mnuetti e brevi brani composti per lo più quando aveva 8 anni. Ovviamente, tutta la sua prima produzione per tastiera era destinata al clavicembalo, ma sappiamo che a un certo punto della sua vita scoprì il pianoforte e iniziò a comporre per questo nuovo strumento. Lo preferì al clavicembalo per le sue qualità espressive, la possibilità di produrre un suono cantabile, la capacità di variare le dinamiche - il piano e il forte appunto - con le relative gradazioni intermedie. Nelle sue lettere al padre Mozart scrisse che il pianoforte andava suonato con naturalezza e morbidezza di tocco, sottolineando le sfumature dinamiche ed espressive.

Mozart compose 18 Sonate per pianoforte: questa è una delle più famose. Come era prassi, è divisa in tre movimenti, il primo dei quali è un Allegro in forma-sonata

Mozart scrisse anche 27 Concerti per pianoforte e orchestra: nei concerti il pianoforte ha un ruolo solistico rispetto all’oorchestra, con cui dialoga rimanendo sempre in primo piano.

Ascolta l’ultimo movimento di questo concerto in cui i pianoforti solisti sono addirittura due! Riesci a distinguere quando suona uno e quando suona l’altro?

Rispondi alle domande: 1. Quali sono i limiti temporali del periodo classico? 2. Come si chiama lo stile che precede il periodo classico e che rappresenta un momento di rottura con il barocco? 3. Nello stile galante viene privilegiata la scrittura polifonica (contrappunto) o la supremazia della melodia? 4. Lo stile classico rappresenta una rottura rispetto allo stile galante o è in continuità con esso? 5. In quale città europea si sviluppa principalmente lo stile classico in musica? 6. Quali sono i tre principali esponenti dello stile classico in musica?